domenica 26 maggio 2013

Cacciatrice di cobra: 1972 De Tomaso Mangusta

De Tomaso Mangusta

La vettura ritratta in foto è la De Tomaso Mangusta attualmente in vendita su autobelle

Le origini del modello risalgono al 1967, quando sfumata la trattativa che prevedeva la fornitura di un prototipo sport al preparatore statunitense Carroll Shelby, Alejandro De Tomaso decide di utilizzare il telaio P70 per la costruzione di una supercar in gardo di competere con Ferrari e Lamborghini.

Il telaio monotrave, le sospensioni indipendenti, l'impianto frenante a 4 dischi e il potente 8V Ford da 4,7 litri -con funzione strutturale come sulle F1 anni '70- testimoniano sì la derivazione sportiva della vettura, ma non devono trarre in inganno: la distribuzione dei pesi non ottimale (32% anteriore, 68% posteriore) e la scarsa rigidità del telaio fanno della Mangusta un'auto decisamente poco adatta alla guida sportiva.


Meglio quindi godersi l'aggressività delle linee disegnate da Giugiaro -che a nostro avviso ben si sposano con il verde metallizzato- come devono aver fatto i precedenti proprietari della vettura in questione: i soli 14.000 km percorsi e le eccellenti condizioni di originalità (non lasciatevi trarre in inganno delle foto poco attraenti) testimoniano quanto la Magusta sia un'auto più da guardare che da guidare. 


E da raccontare, visto l'aneddoto legato al nome della vettura: si narra che, deluso per il mancato accordo con Shelby, De Tomaso abbia deciso di chiamare la vettura con il nome di Mangusta, in quanto la mangusta è l'unico mammifero in grado di combattere ad armi pari con il cobra, animale simbolo delle vetture del preparatore statunitense. Auto per veri esibizionisti

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